Sindrome da dito a scatto

Donna di 47 anni, imprenditrice, sportiva (golf), da circa 5 mesi si sveglia la mattina con un fastidio all’anulare della mano sinistra, il dito rimane flesso e per allungarlo ha bisogno di aiutarsi con l’altra mano, durante l’allungamento del dito sente uno scatto nell’articolazione, come se fosse incastrato (espressione usata dalla paziente).

Sindrome da dito a scatto, si richiede visita ortopedica per probabile intervento chirurgico.

La donna portatrice di occhiali da subito è stata controllata tramite test chinesiologico la condizione degli occhiali e i test hanno evidenziato un anomalia, invitata ad andare per una visita specialistica dall’optometrista nella stessa seduta è stato trattato il braccio con elettroterapia e autoallungamento, tali terapie sono state utilizzate anche in futuro dopo la visita optometrica, per la nostra teoria che sia la causa che l’effetto debbano essere trattati, il primo per eliminare la motivazione del problema la seconda per eliminare l’infiammazione prodotta nel tempo dal problema.

Errore nella centratura degli occhiali dovuta dalla ridotta grandezza delle lenti, la moda a volte condiziona il tipo di occhiale a discapito della precisione nella creazione delle lenti.

Cambiate le lenti in circa 10 giorni il problema è diminuito almeno del 50%, eseguite alcune terapie al braccio come sopra descritte il problema si è risolto completamente, la paziente è così tornata a giocare a golf e a svolgere qualsiasi attività di vita quotidiana.

Il problema principale in questo caso era da imputare agli occhiali, nello specifico alle lenti, eliminando l’imput negativo primario il 50% del problema è risolto, il resto è solamente condizionamento muscolare che peggiora man mano che il tempo nella “patologia” passa senza che nulla sia fatto.
Gli occhi sono importanti per il nostro sistema posturologico, in quanto svolgono il 50% del lavoro posturale

  • Dolore alla testa (emicrania)

Donna di 41 anni, impiegata, lamenta dolore alla testa ormai da più di 25 anni senza mai avere un giorno di tregua. Ripetutamente visitata da diversi specialisti come: ortopedici, neurologi, psicologi e psichiatri, nessuno è riuscito a trovare una motivazione al problema e si sono in oltre limitati a somministrare farmaci e psicofarmaci di ogni genere.